L’alfabeto del Piacere – Alla ricerca del Punto G, il Graal dell’orgasmo femminile

Tutti lo cercano, tutti lo vogliono per un orgasmo di qualità. Stiamo parlando del tanto celebre quanto elusivo Punto G. Questo sfuggente lombo di pelle e nervi, situato in un punto non meglio definito all’interno della vagina, ha fatto impazzire esperti e comuni mortali.

La stimolazione del Punto G regala un orgasmo potente ed esplosivo, spesso associato allo squirting (anche detta eiaculazione femminile). A proposito di squirting: questa reazione del corpo è spesso preceduta da una spiccata sensazione di dover urinare, anche se – ricordiamolo – lo squirting non è urina. Può presentarsi come una semplice abbondanza di fluidi, o un vero e proprio “gushing” (spruzzo), a seconda del proprio corpo. Ovviamente, non è detto che la stimolazione del Punto G porti allo squirting, perché, come abbiamo già detto, ogni corpo con le sue sensazioni e reazioni è diverso dall’altro.

Come trovare e stimolare il Punto G

Seconda stella a destra, questo è il cammino. Cioè, non proprio. Ma il Punto G è stato per lungo tempo l’Isola che non c’è degli orgasmi. Esiste, non esiste, è un’invenzione oppure è il responsabile del fantomatico orgasmo vaginale. Dopo tanti anni di studi, possiamo affermare che IL PUNTO G ESISTE. Solo non tutte ce l’hanno, o meglio, non tutte rispondiamo allo stesso modo alla stimolazione di una stessa area. Così come per alcune donne i capezzoli sono zone erogene mentre altre detestano la loro stimolazione, per alcune il punto G è un interruttore esplosivo di meraviglie, mentre per altre quasi non esiste. E’ perfettamente normale: abbiamo corpi diversi e reagiamo in modo diverso a diverse stimolazioni.

ecco come raggiungere il punto g

Ma torniamo a noi. Se dovessimo inserire il Punto G in Google Maps, il navigatore ci direbbe che si trova nella parte anteriore della vagina (verso l’ombelico per capirci), all’incirca a 3-4 cm di “profondità”. Come la clitoride o il Punto A, anche il Punto G richiede stimolazione e pressione continue. Si individua più facilmente quando siamo molto, molto eccitate, ancora meglio dopo un orgasmo. Sì, perché noi donne ne possiamo raggiungere più di uno in sequenza, non lo sapevate? La zona in questione diventa più turgida, ruvida e prominente, quindi meglio individuabile con le dita o il pene. Ricordiamo subito una cosa: per la maggior parte delle donne, il Punto G per regalare orgasmi da capogiro deve comunque essere stimolato in coppia con la clitoride. Volendo si può applicare una pressione esterna sul basso ventre, per accentuare la sensazione di sfregamento interno del pene o del sex toy inserito.

La posizioni migliori per stimolare il Punto G

In generale, le posizioni migliori per stimolare il Punto G con il pene, prevedono spinte poco profonde e la giusta inclinazione, in modo che il glande faccia pressione sul primo tratto della vagina. Per questo tra le posizioni migliori c’è quella dell’Amazzone, che vede la donna seduta sopra il partner, in modo che sia lei a controllare la profondità e l’inclinazione della spinta. Un’altra posizione molto apprezzata è la Pecorina, con lei a quattro zampe che viene penetrata da dietro, ma per un risultato migliore il partner dovrebbe stare con il bacino più in alto rispetto a lei, in modo da inclinare il pene verso il sul Punto G. Anche la classica posizione del Missionario può regalare soddisfazioni al Punto G, soprattutto quando il bacino della donna è rialzato con un paio di cuscini.

Punto G: i sex toys che fanno centro

La ricetta per il sex toy perfetto per il Punto G prevede dildo o vibratori piuttosto corti, vibrazioni molto profonde (in gergo “rumbly”) e una curvatura accentuata verso l’alto. La testa del sex toy dovrebbe essere piuttosto prominente rispetto all’asta, ma può dare sensazioni diverse a seconda della sua forma: bulbosa, tonda, piatta o leggermente a punta.

Tra i dildo, quelli che danno il meglio di sé nella ricerca del Punto G per la loro forma sono Comet Wand di Jopen, oppure il capolavoro in vetro Icicles n. 18. Nella scuderia Lelo il dildo Ella promette miracoli, mentre dal lato vibratori troviamo il lussuoso Mona Wave, che oltre a vibrare oscilla in modo provocante. Nella stessa categoria dei “pulsatori” troviamo invece Stronic Drei di Fun Factory, che con le sue ritmiche spinte sa bene come stanare e stimolare il punto G, anche se la sua asta può risultare piuttosto lunga per alcune.

Tra i vibratori più “classici”, troviamo invece Moka di PicoBong, che riprende la forma di Lelo Ella con l’aggiunta della vibrazione, ma anche l’interessante forma di Delight di Fun Factory. Per chi vuole qualcosa di minimal e discreto (anche nel prezzo), due ottime alternative sono Insatiable Desire, della collezione di 50 Sfumature di grigio, e Expert G di Dorcel.

Per le amanti dei vibratori Rabbit, invece, sempre Fun Factory ha realizzato alcuni prodotti molto interessanti: stiamo parlando di Amorino e MissBi, che con le loro aste piuttosto corte e curve e l’azione combinata del braccio esterno per la stimolazione della clitoride, riescono a completare la missione a tempo di record.

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