Il disturbo dell’orgasmo femminile rientra nelle disfunzioni sessuali.
Cosa si intende per disturbo dell’orgasmo femminile
Secondo il DSM V, il disturbo dell’orgasmo femminile è caratterizzato dalla presenza durante il rapporto sessuale di:
- marcato ritardo, marcata infrequenza o assenza di orgasmo;
- intensità delle sensazioni orgasmiche marcatamente ridotta.
Si parla di un disturbo vero e proprio se i sintomi:
- durano da almeno 6 mesi;
- causano nell’individuo un disagio soggettivamente significativo (per es., senso di colpa, vergogna, intensa frustrazione sessuale, solitudine) o una compromissione del suo funzionamento di coppia;
- se non è la conseguenza di un disturbo mentale, di un grave disagio relazionale (per es., la violenza del partner) o di altri significativi fattori stressanti e non è attribuibile agli effetti di una sostanza/farmaco o a un’altra patologia medica.
Le donne mostrano un’ampia variabilità nel tipo o nell’intensità di stimolazione che provoca l’orgasmo. Allo stesso modo, le descrizioni soggettive di orgasmo sono estremamente varie, suggerendo che viene sperimentato in molti modi differenti, sia tra donne diverse sia dalla stessa donna in occasioni diverse.
Il desiderio e l’orgasmo sessuale femminile ha anche determinanti storico-culturali.
Mentre sino alla prima metà del secolo scorso, la donna anorgasmica era portata (o – sotto la pressione delle convenienze sociali – costretta) a credere che la reattività sessuale non fosse privilegio che le competesse, con la rivoluzione sessuale degli anni Sessanta, si affermò il principio del diritto all’amore e della felicità in amore. Però l’emanciparsi del rapporto sessuale dal solo fine riproduttivo e la libertà riconosciuta a tutti di ricercare il proprio piacere personale, hanno riportato in auge problemi (calo del desiderio sessuale e anorgasmia femminile) che richiedono una risposta terapeutica, in quanto ostacoli a una sessualità soddisfacente e all’affermarsi di una cultura del benessere sessuale, inteso come diritto.
Pertanto si può parlare di disturbo solo se il problema provoca disagio nella donna, altrimenti non è una malattia.
Una relativamente piccola percentuale di donne riferisce di provare sempre l’orgasmo durante il rapporto genitale, mentre molte donne hanno bisogno della stimolazione del clitoride per raggiungere l’orgasmo. Se una donna raggiunge l’orgasmo attraverso la stimolazione clitoridea, ma non durante il rapporto sessuale, non si può parlare di disturbo.
Come anche è importante capire se il problema è secondario a una stimolazione sessuale inadeguata da parte del partner.
Il disturbo può essere:
- permanente: presente da quando l’individuo è diventato sessualmente attivo;
- acquisito: inizia dopo un periodo di funzionamento sessuale normale;
- generalizzato: presente in ogni circostanza;
- situazionale: si verifica solo con determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner.
Quando il disturbo dell’orgasmo femminile si associa ad altre problematiche
È da considerare che la soddisfazione sessuale nel suo complesso non è strettamente legata al raggiungimento dell’orgasmo perché molte donne riferiscono alti livelli di soddisfazione sessuale, nonostante non abbiano mai raggiunto l’orgasmo nel corso della vita (circa il 10%) o l’abbiano raggiunto raramente. Nelle donne, le difficoltà orgasmiche spesso coesistono con problemi correlati a interesse ed eccitazione sessuale.
Devono essere considerati i seguenti 5 fattori che possono essere importanti per la comprensione delle cause e del trattamento del disturbo:
- Fattori riguardanti il partner (per es., problemi sessuali del partner, stato di salute del partner);
- Fattori relazionali (per es., scarsa comunicazione; differenze nel desiderio di attività sessuale, quando una donna ha un desiderio di attività sessuale inferiore a quello del partner; quando ha un valore situazionale, legato cioè a un determinato partner);
- Fattori di vulnerabilità individuale (per es., un’immagine corporea insoddisfacente, fallimenti empatici da parte delle figure di accudimento dell’infanzia che avrebbero reagito ansiosamente alla ricerca del piacere sensuale e dell’eccitamento sessuale da parte del bambino, una storia di abuso sessuale o emotivo), presenza di patologia psichiatrica (ansia, depressione) o fattori stressanti (per es., perdita del lavoro, lutto);
- Fattori culturali o religiosi (per es., inibizioni correlate a divieti riguardanti l’attività sessuale o il piacere; atteggiamenti negativi verso la sessualità);
- Fattori medici rilevanti per il decorso e il trattamento.
Sviluppo e decorso del disturbo dell’orgasmo femminile
Nella donna, la prima esperienza di orgasmo può verificarsi in qualsiasi momento dal periodo prepuberale all’età adulta. Le donne mostrano una maggiore variabilità dell’età del primo orgasmo rispetto agli uomini e riferiscono che l’esperienza dell’orgasmo aumenta con l’età. Molte donne imparano a raggiungere l’orgasmo dal momento che fanno esperienza di una grande varietà di stimolazioni e acquistano una maggiore confidenza riguardo al proprio corpo. La valutazione fornita dalle donne dell’intensità dell’orgasmo (raggiunto “spesso o sempre”) è più alta durante la masturbazione rispetto all’attività sessuale con un partner.
Fattori di rischio: cosa può portare al disturbo dell’orgasmo femminile
Fattori temperamentali. Una vasta gamma di fattori psicologici, come l’ansia e le preoccupazioni riguardanti la gravidanza, possono interferire con l’orgasmo.
Fattori ambientali. Nelle donne vi è una forte associazione tra i problemi relazionali, la salute fisica e mentale e le difficoltà di orgasmo. Anche i fattori socioculturali ( per es., le aspettative di genere riguardanti il ruolo della donna, e i precetti religiosi) hanno un’influenza sull’esperienza dell’orgasmo.
Fattori genetici e fisiologici. Molti fattori fisiologici, comprese le patologie mediche (la sclerosi multipla, danni ai nervi pelvici da isterectomia radicale, lesioni del midollo spinale) e i farmaci (alcuni antidepressivi), possono influenzare la funzione orgasmica. Lo stesso può accadere nelle donne con atrofia vulvo-vaginale (con sintomi quali la secchezza vaginale, prurito e dolore) o che sono in menopausa. Come anche il contributo genetico potrebbe essere significativo nella variazione della funzione orgasmica femminile.
Tuttavia, i fattori psicologici, socioculturali e fisiologici probabilmente interagiscono in modo complesso nell’influenzare l’esperienza dell’orgasmo.
Conseguenze funzionali.
Anche se esiste una forte associazione tra problemi relazionali e difficoltà orgasmiche, non è chiaro se i fattori relazionali sono fattori di rischio per le difficoltà orgasmiche o sono la conseguenza di tali difficoltà.
Distinzione del disturbo dell’orgasmo femminile da altre patologie
È necessario distinguerlo da:
- disturbi mentali (depressione grave);
- uso di sostanze/farmaci: il disturbo scompare con la sospensione/riduzione delle dosi;
altre patologie: sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale; - fattori interpersonali: grave disagio relazionale, violenza intima del partner, altri significativi fattori stressanti;
- altre disfunzioni sessuali: può essere associata ad es. al disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale.