Tra sesso e filosofia: intervista a Filosofiga

filosofiga

Illustrazione di Caterina Verde

Vocabolario colto e retrò ed illustrazioni da paura, sono il biglietto da visita di questo splendido quanto giovane progetto: benvenuti nel mondo di Filosofiga, sì avete letto bene, il punto G della Filosofia!
Il galateo del pompino per le ragazze perbene” o “Venir condannato per amare l’ano di un uomo e non per avergli sparato (all’uomo)”, questi sono solo alcuni degli irriverenti titoli di articoli racchiusi in questo ironico e brillante blog, che affronta ogni sorta di argomento purchè ruoti attorno alla sfera sessuale. L’arma principale, appunto, l’ironia e niente peli sulla lingua o espressioni edulcorate: lo scopo di Filosofiga è accrescere la consapevolezza di ciascuno di noi e favorire il benessere sessuale.

Abbiamo deciso di dare – a chi ancora non conoscesse questo luogo bellissimo chiamato Filosofiga – la possibilità di saperne di più a riguardo, pensando fosse cosa buona e giusta intervistare i fondatori del blog, trascrivendo senza filtri o limiti di sorta le risposte ad alcune domande che abbiamo posto loro. Perchè alla fine, kondom condivide proprio lo stesso fil rouge con il team Filosofiga: l’importanza di salvaguardare la libertà, in ogni sua forma di espressione!

Buona lettura.

L’autrice del blog e i suoi collaboratori hanno deciso di restare anonimi per far parlare le idee e l’arte, che non hanno nome, né sesso, né età. Tutti i collaboratori del progetto hanno un’età compresa tra i 25 e i 35 anni, l’autrice ha 27 anni. Anche i loro percorsi personali sono disparati: nel gruppo ci sono filosofi, ingegneri, giuristi, psicologi, attori, medici. Dietro Filosofiga c’è l’autrice e ideatrice, insieme a un team composito di amici e collaboratori di fondamentale importanza per la riuscita del progetto. Ognuno mette a disposizione inventiva, competenze ed esperienze personali facendo crescere anche gli altri, oltre che il progetto.

Cosa ha ispirato la creazione di Filosofiga?
Volevo colmare un gap d’informazione sul sesso, partendo principalmente dai discorsi che da sempre animano le nostre serate tra amici, tra un bicchiere e l’altro. Volevo che fosse divertente, autoironico, ma anche serio, che parlasse di cose concrete, reali, vissute, dal punto di vista della nostra generazione. All’inizio è partita come una ricerca personale, poi si sono uniti gli altri.

Qual è la mission del tuo blog?
Mi piacerebbe che Filosofiga diventasse un punto di riferimento per i discorsi riguardanti la sessualità, l’erotismo e le relazioni, creando un network di persone animate dallo stesso interesse e dallo stesso spirito critico. Vorrei che le persone lo leggessero e si trovassero a loro agio, come con un vecchio amico, anche di fronte ai desideri più socialmente inaccettabili. Vorrei che Filosofiga fosse un luogo di riflessione libera, senza politica, senza femminismo, senza peli sulla lingua, in cui ci sia spazio per incuriosirsi, stupirsi e stimolarsi.

Qualcuno ti ha sconsigliato di perseguire questo progetto?
Nessuno mi ha sconsigliato in modo diretto di perseguire il progetto. Per fortuna, checché se ne dica, vivo in un’epoca che non ha eguali per libertà d’espressione. Non vengo perseguitata per ciò che dico, né per ciò che faccio, e questo è già tantissimo e non è affatto da dare per scontato. Tuttavia, gli ostacoli sono molti. La maggior parte della gente della vecchia generazione storce il naso. I “benpensanti” accettano il progetto solo parzialmente, per quel che riguarda la sua veste intellettuale. I social media e i motori di ricerca ci legano le mani ed è sempre più difficile farci conoscere.

Quali invece gli incoraggiamenti? In che modo ti sono stati d’aiuto?
Abbiamo tantissimi lettori affezionati che ci scrivono di continuo, per chiederci consigli o solo per ringraziarci. In generale il feedback è positivo, ma spesso chi si traveste da libertino in privato, nascondendosi dietro alla maschera di internet, in pubblico fa fatica a contribuire alla causa. I vincoli sociali sono ancora troppo forti.

Filosofiga si caratterizza principalmente per la presenza di 3 grandi rubriche: “Sex and the selfies” è una storia a puntate su un gruppo di amiche e sulle loro esperienze sessuali e non; “Sexpert” è la cosiddetta “parola agli esperti”, in cui vengono recensiti prodotti ed elargiti consigli pratici; “Eccitazioni colte” in cui, appunto, si offrono spunti di riflessione a partire da brani musicali, stralci di opere letterarie e così via.

Riguardo “Sex and the selfies”, i protagonisti che si raccontano nelle varie puntate traggono spunto da persone realmente esistenti o sono inventati?
Gli scrittori prendono sempre spunto dal loro vissuto, mescolando realtà e finzione secondo il proprio gusto, i propri scopi, la propria inclinazione.

illustrazioni team filosofiga

Illustrazione di Clarissa Corradin

Per quanto riguarda, invece, la rubrica “Sexpert”, con quale criterio scegli i temi da approfondire? Sto andando per gradi e sono ancora sulla punta dell’iceberg di tutti gli argomenti che vorrei trattare. Ho mille ricerche in ballo, mille idee per la testa e sempre meno tempo di quel che vorrei per svilupparle tutte. Scelgo a seconda del momento, magari da uno spunto divertente della vita quotidiana, da una difficoltà che riscontro, da una lettura che ha stimolato indagini ulteriori.

Prendendo in considerazione la rubrica “Eccitazioni Colte”, ci chiedevamo quanto è complesso reperirle, considerando i tabù che hanno accompagnato le varie epoche?
Non è complesso, anzi. Di sesso si è scritto molto in tutte le culture, com’è ovvio che sia, visto che lo fanno tutti da sempre. La maggior parte delle fonti, però, esiste solo sui libri e non è reperibile su internet. E chissà quanti libri esistono ancora che non ho scoperto!

Quale, tra le culture che hai incontrato nei tuoi studi e nelle tue ricerche, è la più fertile per questo tipo di trattazioni?
Ho letto molto del mondo arabo e cinese ultimamente, ma la cultura che più parla alle mie corde è quella giapponese. L’erotismo ha sempre quel qualcosa di morboso, ossessivo e macabro che mi affascina terribilmente. Nella letteratura occidentale, invece, i più stimolanti sono sicuramente i francesi, primo fra tutti il grande maestro Pierre Louys.

Il tuo blog è ricco di informazioni, citazioni ed ambientazioni provenienti dalle culture più disparate. Avendo a disposizione la migliore delle macchine del tempo, quale epoca sceglieresti?

Parigi anni ’20 e ’30 senza alcun dubbio.

Sono moltissimi i consigli su sessualità e pratiche sessuali che dispensi in Filosofiga. Non ci pensare e daccene uno…così, su due piedi!

Donne! La patatina si lava con l’acqua! Uomini! Tagliatevi bene le unghie!

Cos’è per te la felicità? Che nesso ha con il sesso? E con l’amore?
Felicità è farsi sborrare nel culo.

Qual è secondo te il problema più radicato in Italia riguardo la sessualità? Come pensi che si possa risolvere?
Di problemi ce ne sono tanti, ma la mentalità sta cambiando velocemente. Ciò che salta all’occhio spesso e volentieri è la diversità radicale tra vecchie e nuove generazioni. Queste ultime non sono più disposte a ragionare in termini dicotomici (cosa pensano i maschi, cosa vogliono le femmine, per esempio) come fanno quelli di mezza età, appartenenti a un mondo con regole diverse che verranno presto scalzate. Auspico un aumento di comunicazione reale tra le due istanze, con la speranza che la vecchia generazione ascolti le esigenze di una mutata sensibilità.

Trovate qui il link al blog Filosofiga, per chi volesse varcare la soglia di questo magico portale.
C’è anche una pagina Facebook, per condividere con gli amici un po di cul-tura!

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