Preservativi resistenti: lo sono davvero?

Quando si parla di preservativi, sono sempre tante le domande e le curiosità che sorgono tra chi li usa. Tra gli interrogativi più frequenti, sicuramente ci sono quelli che riguardano la resistenza dei preservativi e la sicurezza che essi forniscono.
Infatti, quando andiamo a letto con un partner, la cosa che principalmente desideriamo è vivere il rapporto sessuale in totale tranquillità e serenità, e di certo desideriamo non pensare a una gravidanza indesiderata o a contrarre un’infezione sessualmente trasmessa.

La domanda più gettonata è: quali sono i preservativi più resistenti che esistono?

Ed è allora che parte tutta la spiegazione sulla produzione dei profilattici e sui test a cui ogni preservativo, prima di essere immesso sul mercato, è sottoposto. Controlli rigorosi ne testano affidabilità e resistenza: test dell’elettricità, test ad aria compressa e infine controllo ad acqua. Quindi, antifona necessaria per iniziare un discorso sui preservativi è che tutti i preservativi – a prescindere dal modello – sono resistenti.

Assodato questo, possiamo parlare dei preservativi resistenti, che – inutile nasconderlo – attirano l’attenzione dei più spaventati dall’ipotesi – seppur remota e bassissima – che il preservativo possa rompersi. Sono in molti a visitare la categoria “preservativi resistenti” e c’è chi chiede “preservativi resistenti, lo sono davvero?”. Beh sì, d’altronde se si chiamano così un motivo ci sarà.
Oggi, comunque, in commercio esistono diversi tipi di preservativi che hanno come caratteristica principale, quella di aver rafforzato la loro efficacia. Se non vi bastano i normali preservativi resistenti, sappiate che esistono, ad esempio, anche i preservativi con spermicidaprofilattici con spermicida all’interno del lubrificante che, quando entra a contatto con lo sperma, appunto, uccide gli spermatozoi impossibilitati a fecondare l’ovulo.

Ma quando un preservativo è resistente? Quando lo spessore del lattice o del materiale impiegato è maggiore rispetto ad un preservativo classico.

Preservativi resistenti

I preservativi resistenti proteggono come un’armatura

Diamo un po’ i numeri: un preservativo classico, ha, generalmente, uno spessore che oscilla tra i 60ɥm e i 70ɥm, vale a dire tra i sessanta millesimi di millimetri e i settanta. Sottilissimo, se ci pensate. Eppure l’elevato grado di elasticità del lattice o di qualunque altro materiale impegnato nella produzione di un condom gli permette di resistere anche con spessori così bassi. Un preservativo resistente invece, ha uno spessore che oscilla tra i 70 ɥm e i 100ɥm, quasi un terzo più spesso di uno normale.

In linea di massima i preservativi resistenti, proprio per il loro maggiore spessore sono indicati e consigliati per il sesso anale. Durante la penetrazione anale, infatti, la scarsa (pressochè nulla) lubrificazione naturale dell’orifizio anale e un maggiore attrito aumentano la possibilità di rottura del profilattico. Un preservativo resistente che di solito, lo precisiamo, è anche più lubrificato di uno normale, riduce nettamente questo rischio assicurando protezione e sicurezza.

In ogni caso, succede spesso che chi usa un preservativo resistente lo fa per sentirsi più sicuro:a tutti quelli che provano la stessa esigenza ma che non hanno mai pensato di usare un preservativo resistente diciamo che, se proprio non ci si sente sicuri nell’indossare un preservativo classico, usare un preservativo resistente è sicuramente sempre meglio che usare due profilattici uno sull’altro.

Usa il condom della tua misura

In realtà, alcuni comportamenti corretti aumentano l’efficacia del preservativo. Ad esempio, è molto importante utilizzare un preservativo che si adatti perfettamente alle dimensioni del proprio pene. Un preservativo che non aderisce al pene può sfilarsi e riversare il contenuto dentro il corpo del proprio partner. Quindi, non bisogna vergognarsi di acquistare un profilattico che sia small o extra large, l’importante è che sia la misura giusta.

Usalo correttamente

Il preservativo deve essere usato correttamente per essere funzionale. Deve essere indossato dall’inizio alla fine del rapporto e soprattutto deve essere messo in modo adeguato, o non può garantire la sua efficacia. Inoltre, dopo l’eiaculazione, è importante che il preservativo venga rimosso immediatamente, per evitare che lo sperma fuoriesca.

E poi c’è lei, la regina delle domande: quali sono i migliori preservativi resistenti? Come già abbiamo avuto modo di dire per altri tipi di preservativi, non esiste, neanche per quelli resistenti, un modello migliore di un altro. Semplicemente ci sono diversi tipi di preservativi resistenti che variano per materiale, larghezza nominale, spessore e lubrificazione. Quindi anche in questo caso il consiglio rimane sempre lo stesso: provarne diversi, come ad esempio quelli in confezioni miste di preservativi resistenti.

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One Response to “Preservativi resistenti: lo sono davvero?”
  1. A me e’ successo 2 volte che si rompesse il preservativo. E non su 10.000 ma su un centinaio. meglio quelli piu spessi

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