Cybersex: adolescenti alle prese con il sesso virtuale

ADOLESCENZA E TECNOLOGIA INFORMATICA

I giovani ricevendo poche e caotiche informazioni riguardanti il sesso e l’affettività, cercano di reperirle attraverso gli strumenti che hanno a disposizione: amici e soprattutto internet.
Pertanto, durante l’adolescenza, il corpo, gli affetti e la sessualità si esprimono e si sperimentano secondo possibili linee di sviluppo che attualmente vengono apprese, nel bene e nel male, dalle nuove tecnologie.
L’assenza grave della famiglia e della scuola dalle tematiche dell’educazione sessuale, unita ad una carente educazione alla tecnologia e alla facilità di accesso alla rete, possono però creare una miscela rischiosa in adolescenza, facendo sì che gli adolescenti apprendano la sessualità in modo parziale, diseducativo e distorto.

La tecnologia oggi non è solo uno strumento ma è una nuova cultura, un nuovo modo di vedere la realtà e di comportarsi rispetto al passato. La facilità di accesso alle nuove tecnologie, ai social networks e alla pornografia online, spingono molti giovanissimi verso condotte ad alto rischio o eccessivamente precoci.
Il mondo del mercato e l’enorme disponibilità di materiale sessualmente esplicito e stimolante li spinge a “fare cose di natura sessuale” senza possedere la necessaria competenza emotiva.
L’anticipo dei tempi di maturazione fisica e il ritardo di acquisizione del senso di autonomia e responsabilità, hanno prolungato la fascia temporale dell’adolescenza, cioè del periodo della vita in cui il soggetto è più fragile e più esposto ai rischi della vita. La rivoluzione informatica ha complicato le cose perché ha consentito nuovi percorsi, spesso incomprensibili per le generazioni precedenti, per la soddisfazione sessuale individuale.
Nella rete, artificiale e naturale, si intrecciano proponendo nuove sfide che indirizzano la vita umana verso percorsi inaspettati.
L’individuo digitando la tastiera non solo comunica, interagisce e agisce, ma rappresenta se stesso, diventa più spontaneo, meno inibito, diretto, tende maggiormente ad entrare in confidenza ed in intimità, fortifica la propria autonomia.
Essere online vuol dire anche usufruire della possibilità di fantasticare e dar spazio a diversi aspetti della personalità.
Apprendendo le informazioni sul sesso dai siti pornografici, il rischio è quello di acquisire informazioni inappropriate per l’età, completamente decontestualizzate e quindi diseducative, in cui vengono esaltati gli aspetti fisici ed estetici a discapito di quelli emotivi legati alla sfera affettiva. Aumenta l’ansia da prestazione in questi giovani ragazzi che hanno come paragone l’attore di filmati pornografici e rischia di andare a intaccare la ricerca di un contatto umano. Significa andare a interferire pesantemente con la propria percezione di se stessi, con il concetto d’intimità, che negli ultimi anni è stato annullato in quanto tutto è in vetrina e viene condiviso, senza pensare alle possibili conseguenze.

Sesso virtuale o cybersex

IL CYBERSEX o SESSO ONLINE

Il cybersexcibersesso , definito anche sesso virtuale, è un tipo di attività sessuale a cui partecipano due o più persone collegate fra di loro tramite una rete informatica.
Il cybersex comprende attività tra loro differenti:

  • Scrittura e lettura di storie a contenuto erotico;
  • Frequentazione di chat rooms a contenuto sessuale;
  • Visione di filmati pornografici;
  • Uso di web-cam per attività erotiche a distanza;
  • Ricerca di incontri per praticare sesso con persone che si prostituiscono.

Il fenomeno del cybersex è legato all’incremento esponenziale dell’uso di internet che ha, quindi, anche modificato la pornografia e la prostituzione. Il settore hard, da evento pubblico nei cinema a luci rosse, è diventato gradualmente un fenomeno privato con l’avvento del vhs, del dvd e infine di internet.
In Italia ci sono 35.000 siti pornografici per adulti; il 72% dei “porn users” è uomo ed il 28% donne.
Siti come youporn rappresentano l’evoluzione della filosofia dei pornoconsumatori, che producono e condividono gratuitamente le proprie prestazioni sessuali. Quando l’interazione con altri utenti (attraverso webcam, telefono o chat) è soggetta a pagamento si entra nel campo della prostituzione online.
L’incontro erotico mediato dalla rete come un concentrato di emozioni, sessualità e relazione sociale è gestito secondo i principi dello scambio economico e della velocizzazione dei tempi.
E’ il mercato, dunque, a creare il luogo dei bisogni e insieme della loro soddisfazione, in cambio di denaro. Bisognerebbe conoscere quali siano i costi delle conseguenze psicologiche nella vita di chi vende il proprio corpo, anche solo nella sua immagine, e di chi lo acquista.

RISCHI CONNESSI AL CYBERSEX E ALL’USO DELLA RETE

Non è l’uso di internet, naturalmente, ad essere incolpato, quanto il suo abuso, che comporta numerosi rischi psicopatologici come la dipendenza, o pericoli come quelli derivanti dal grooming,  dal sexting e dal cyberbullismo.
La cybersexual addiction è la dipendenza da queste attività sessuali virtuali (cybersex) e rientra nelle categorie della dipendenza da internet.
Il soggetto dipendente si dedica in modo sempre più compulsivo all’uso di internet per trovare un partner o materiale erotico, fino a considerare l’eccitazione che ne deriva come forma primaria di gratificazione sessuale, e fino a ridurre l’investimento sul partner reale. Inoltre il disagio scaturito dalla dipendenza porta il soggetto a nascondere le proprie relazioni virtuali agli altri, provando sentimenti di colpa o vergogna. E’ tanto più grave quanto più precoce è l’età in cui compare la condotta.

Il grooming è l’adescamento dei minori in rete da parte di adulti. Quasi 2 adolescenti su 10 hanno avuto una relazione sentimentale su internet e il 60% si è incontrato in un secondo momento di persona. Il dato molto allarmante è che il 7%, ossia quasi la metà degli adolescenti che hanno intrapreso una relazione online, ha scoperto che la relazione in corso era con una persona diversa rispetto a quello che pensava e in tanti casi era un adulto. Il 18%, soprattutto le femmine, è stato adescato online da adulti sconosciuti.

Il sexting, dalle parole inglesi sex (sesso) e texting (pubblicare testo), è un neologismo che indica l’invio di foto e video sessualmente espliciti o di testi inerenti al sesso attraverso i mezzi informatici.
Nel sexting, divenuto rapidamente una vera e propria moda fra i giovani, le immagini sono spesso realizzate con il telefono cellulare e pubblicate tramite via telematica, attraverso canali come chat, social network e varie app. Tali immagini, anche se inviate in origine a una ristretta cerchia di persone, in seguito si possono diffondere in modo incontrollabile e creare problemi seri alla persona ritratta. A volte gli adolescenti condividono volontariamente le foto o i video, altre volte possono essere costretti a inviarne o a riceverne. Il sexting può essere suddiviso nelle seguenti tipologie:

  • Scambio di immagini e testi solamente tra due partner;
  • Scambi di immagini e testi che non coinvolgono solo i due partner ma sono condivisi con altri soggetti estranei alla relazione;
  • Scambi di immagini e testi tra soggetti che non intrattengono ancora una relazione ma dove almeno una delle due parti desidera averla.

Il cyberbullismo è un atto aggressivo, prevaricante o molesto compiuto tramite strumenti telematici (sms, e-mail, siti web, chat, ecc.).
Le foto una volta inviate, vengono utilizzate per molestare, ricattare, intimidire, umiliare le vittime online. Come nel bullismo tradizionale, il prevaricatore vuole prendere di mira chi è ritenuto “diverso”, solitamente per aspetto estetico, timidezza, orientamento sessuale o politico, abbigliamento ritenuto non convenzionale e così via. Altre volte la motivazione è dettata dal desiderio di vendetta verso un partner da cui si è stati lasciati. Gli esiti di tali molestie sono, com’è possibile immaginarsi a fronte di tale stigma, l’erosione di qualsivoglia volontà di aggregazione e il conseguente isolamento, implicando esso a sua volta danni psicologici non indifferenti, come la depressione.

PERCHE’ TUTTE QUESTE RELAZIONI ONLINE?

Molti adolescenti si rifugiano nel virtuale perché hanno bisogno di affetto e di contenimento psicologico, che tante volte non trovano in casa perché i genitori sono troppo coinvolti nella gestione delle problematiche lavorative e quotidiane, oppure perché hanno paura del contatto diretto con gli altri, paura di non essere in grado di relazionarsi e confrontarsi perché magari hanno avuto brutte esperienze precedenti che li hanno fatto soffrire o perché non credono a sufficienza in loro stessi.
L’anonimato del web consente di osare, mostrandosi come più prestanti e più sicuri di ciò che nella realtà si è veramente; l’uso seduttivo e narcisistico del corpo porta a una facile soddisfazione dell’autostima, all’esercizio di una libertà e di un controllo maggiore di quello che è possibile esercitare nella vita reale; il piacere, vissuto in modo così dissociato e onnipotente, esime da qualsiasi conseguenza e responsabilità sul piano sociale e relazionale.
Appunto: e la relazione? La relazione virtuale non può avere le stesse caratteristiche di una relazione reale, che prevede un incontro e un confronto con l’altro, con il suo corpo e la sua storia, nutrendosi di fantasie e desideri valorizzati dall’attesa. Il sesso online, invece, costringe direttamente a giochi stereotipati e a dettagli pornografici, il tutto proiettato su uno schermo in cui io guardo il mio stesso piacere senza mai incontrare quello altrui, pur avendone bisogno per eccitarmi. Il sesso via web mette al riparo da emozioni, sensazioni ma anche dai problemi di quello reale. Ci si spoglia e si fa sexting mandando immagini hard per avere ricariche, ma poi dal vivo si è in imbarazzo perché non si tratta di esperienze reali. Ecco che il pericolo è quello di un blocco, una timidezza estrema con gli altri in carne ed ossa.

Dott. Giuseppe Saccotelli

Saccotelli Giuseppe è medico psichiatra e psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico.

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Dott. Giuseppe Saccotelli

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